Dimostrazione.
Dimostriamo le implicazioni
.
. Supponiamo per assurdo che esistano due diversi cammini in T che congiungono v e v'. Siano questi , (i.e. v=v0=u0 e v'=vk=uh e per ogni i si ha che ). Dato che i due cammini sono diversi esiste un i tale che , sia quindi i0 il minimo per cui ciò succede. Dato che vk=uh esiste un j>i0 tale che vj=us per qualche s, sia j0 il minimo di tali j ed s0 tale che vj0=us0. Allora è un ciclo (si veda figera 7).
. Chiaramente T è connesso, dato che dati comunque due suoi vertici esiste (e per giunta è unico) un cammino che li congiunge.
Sia , allora l'unico cammino in T tra v e v' è dato da (v,v'), quindi non esiste alcun cammino tra v e v' che non contenga il lato e, pertanto T-e è sconnesso.
.
Proviamo innanzitutto che T non ha cicli. Infatti se
fosse un ciclo in T, allora detto
,
il grafo T-e risulterebbe
connesso. Infatti siano ,
e sia
un cammino che li
congiunge. Allora o nessuno dei lati di tale cammino coincide con il lato e,
ed in tal caso P è un cammino anche in T-e, oppure un lato è uguale a
e. In questa evenienza esiste i tale che
e, a
meno di riordinare in ordine inverso i vertici del cammino, possiamo supporre
cghe ui=v0 e
ui+1=v1. Ma allora
risulta essere una
passeggiata in T-e che congiunge v e v' (vedi figura 8).
Proviamo ora che T+e ha dei cicli. Siano tali che . Dato che T è connesso, esiste un cammino che congiunge v a v'. Sia questo . Evidentemente allora è un ciclo in T+e.
. Dobbiamo provare che T è connesso (sappiamo già che non ha cicli). Siano . Se non c'è nulla da provare, dato che (v,v')è un cammino che congiunge v a v'. Se , allora sappiamo che il grafo T+e contiene un ciclo, sia questo . Chiaramente uno dei lati del ciclo deve essere proprio e, dato che altrimenti il ciclo sarebbe in T (che non ha cicli!). Supponiamo quindi vi=v e vi+1=v'. Il cammino è allora un cammino in T che congiunge v' a v.
Dimostrazione. Sia un cammino di lunghezza massima, proviamo che v0 e vk sono due foglie. Se per assurdo allora esisterebbe tale che e . Osserviamo che allora non potrebbe essere v'=vi per qualche i>1, perché in tal caso, detto i0 il minimo di tali i si avrebbe che sarebbe un ciclo, contro l'ipotesi che T sia un albero. Ma allora sarebbe un cammino di lunghezza maggiore di quella di P, che è assurdo.
In modo analogo si prova che anche vk è una foglia. (Oppure ci si riconduce al caso precedente, prendendo il cammino ).
Dimostrazione.
.
Procediamo per induzione su
.
Se
la tesi è vera. Supponiamo che
,
e sia
una sua
foglia (che esiste per il lemma precedente, ora T-e è un albero ed inoltre
.
Per ipotesi
di induzione si ha allora che
.
Dobbiamo provare che T non ha cicli.
Procediamo ancora per induzione su
.
Se
la tesi
è vera. Supponiamo che
.
Proviamo innanzitutto che T ha
una foglia. Dalla relazione tra numero di vertici e numero di lati, e dalla
relazione che lega il numero di lati con i gradi dei
vertici, si ottiene
Dato che T è connesso e , anche T-v è connesso (un cammino in T che congiunge due vertici diversi da v non può passare per v, in quanto i vertici di un cammino, eccetto al più il primo e l'ultimo, hanno grado almeno 2). Inoltre, poiché e , si ha che . Per ipotesi di induzione allora T-v è un albero. Ma allora T non ha cicli, in quanto i vertici di un ciclo hanno tutti grado almeno 2 e quindi un ciclo in T non potrebbe passare per v, ossia sarebbe contenuto in T-v e ciò contraddice il fatto che T-v è un albero.