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Lezione 1


Insiemi e operazioni tra insiemi

Non intendiamo qui dare un'assiomatica della teoria degli insiemi (cosa che esula dalle finalità di questo corso e demandata ad altri eventuali corsi successivi), ma soltanto elencare alcune delle proprietà e delle costruzioni che permettono di confrontare insiemi e costruire nuovi insiemi a partire da altri, facendo eventualmente notare la necessità di assiomatizzare tali cosatruzioni.

Per noi un insieme sarà soltanto una collezione di oggetti detti i suoi elementi. La proprietà fondamentale che si richiede affinché un oggetto sia un insieme è che si possa sempre stabilire senza ambiguità se qualche cosa è un suo elemento oppure no. In simboli, se $ A$ è un insieme allora per ogni $ x$ si ha che $ x\in A$ ($ x$ appartiene ad $ A$) oppure $ x\notin A$ ($ x$ non appartiene ad $ A$). Questa che può sembrare una richiesta ovvia in realtà non lo è. Si consideri l'oggetto definito da:

$\displaystyle A=\{x \mid x\notin x\}
$

e si provi a stabilire se $ A\in A$ oppure no.
  1. Se $ A\in A$, allora, dalla definizione di $ A$ segue che $ A \notin A$
  2. Se $ A \notin A$ allora, per definizione di $ A$, $ A\in A$
Quindi $ A$ non può essere un insieme, in quanto non possiamo decidere se $ A\in A$ oppure no. Questo esempio è noto come il paradosso di Russel.

Il criterio per stabilire quando due insiemi sono uguali, è fornito dal seguente

Assioma 1.1 (estensionalità)   Due insiemi sono uguali se e solo se hanno gli stessi elementi. In simboli

$\displaystyle A=B \iff (\forall x  x \in A \iff x\in B)
$

Definizione 1.2 (vuoto)   Si denota con $ \varnothing $ l'insieme vuoto, ovvero l'insieme caratterizzato dalla proprietà di non avere elementi, in altri termini l'insieme tale che per ogni $ x$ $ x\not\in\varnothing $.

Osservazione 1.3   L'assioma di estensionalità garantisce evidentemente che se l'insieme vuoto esiste esso è anche unico. In effetti la sua esistenza va presa come assioma.

Osservazione 1.4   Se $ P(x)$ è una qualsiasi proprietà attribuibile a $ x$, (ad esempio "$ x$ ha gli occhi azzurri") allora l'asserzione

$\displaystyle \forall x\quad x\in\varnothing \Rightarrow P(x)
$

è vera. Ricordiamo infatti che un'implicazione $ Q \Rightarrow P$ altro non è che un modo diverso per scrivere

$\displaystyle P$    o $\displaystyle ($non $\displaystyle Q)
$

ossia o vale la tesi o non vale l'ipotesi. Quindi se l'ipotesi $ Q$ è sempre falsa, l'implicazione risulta vero (gli antichi dicevano ex falso quodlibet, dal falso segue qualsiasi cosa).

Nel nostro caso, per definizione di vuoto, la premessa $ x\in\varnothing $ è sempre falsa, per qualsiasi $ x$, quindi l'implicazione è vera. Possiamo pertanto asserire che gli elementi dell'insieme vuoto hanno gli occhi azzurri.

Definizione 1.5   Siano $ X$ e $ Y$ due insiemi, si dice che $ X$ è contenuto in $ Y$ (o anche $ X$ è sottinsieme di $ Y$), e si denota con $ X \subseteq Y$ se ogni elemento di $ X$ è elemento di $ Y$, in simboli, $ \forall x (x\in X
\Rightarrow x\in Y)$.

Si dice che $ X$ è contenuto strettamente in $ Y$ (o anche che è un sottinsieme proprio di $ Y$) e si denota con $ X\subsetneq Y$, se $ X \subseteq Y$ e $ X\ne Y$.

Un modo di definire degli insiemi è quello di usare una ``proprietà'' che ne caratterizzi gli elementi. Ossia se $ P$ è una, formula della teoria degli insiemi, per intenderci una proprietà esprimibile in termini del simbolo di appartenenza e di uguaglianza, dei quantificatori e dei connettivi logici, (e, o, $ \Rightarrow $, non) allora con $ \{x\mid P(x)\}$, si intende la collezzione di tutti gli $ x$ che soddisfano la proprietà $ P$. Il paradosso di Russel mostra che in generale un tale oggetto può non essere un insieme. Si dà però il seguente

Assioma 1.6 (separazione)   Se $ X$ è un insieme e $ P$ è una proprietà esprimibile in termini del linguaggio della teoria degli insiemi, allora la collezione

$\displaystyle \{x\mid x\in X$    e $\displaystyle P(x)\}
$

è un insieme. Si userà spesso anche la notazione $ \{x\in X\mid P(x)\}$, per indicare questo insieme.

Definizione 1.7   Se $ X$ e $ Y$ sono insiemi si costruiscono altri insiemi: Se $ I$ è un insieme e per ogni $ i\in I$ è dato un insieme $ X_i$, si definiscono

Osservazione 1.8   Quelle che abbiamo appena dato come definizioni, sono solo in parte tali. Se infatti gli insiemi intersezione, differenza e complemento sono effettivamente definibili a usando l'assioma di separazione, per gli altri tale assioma non è più sufficiente (non si separano degli elementi da un insieme, ma si costruiscono, insiemi ``più grandi'') e quindi tali costruzioni devono essere opportunamente assiomatizzate, cosa che però noi non facciamo.

Esercizio 1.1   Si provi che valgono le seguenti:
  1. $ \forall X\quad \varnothing \subseteq X$
  2. $ \forall X\quad X\subseteq X$
  3. $ \forall X,Y,Z\quad
X\subseteq Y$ e $ Y\subseteq Z$ allora $ X\subseteq Z$.
  4. $ \forall X,Y\quad X\subseteq Y$ e $ Y\subseteq X$ se e solo se $ X=Y$

Soluzione

Esercizio 1.2   Siano $ X$ e $ Y$ insiemi, si provi che $ X\subseteq Y \iff X\cap Y = X \iff
X\cup Y = Y$.
Soluzione

Esercizio 1.3   Siano $ X$, $ Y$, $ Z$ insiemi, si provino le seguenti:
  1. proprietà associativa dell'intersezione e dell'unione
    $\displaystyle X\cap (Y \cap Z)$ $\displaystyle =$ $\displaystyle (X \cap Y)\cap Z$  
    $\displaystyle X\cup (Y \cup Z)$ $\displaystyle =$ $\displaystyle (X \cup Y)\cup Z$  

  2. proprietà commutativa
    $\displaystyle X \cap Y$ $\displaystyle =$ $\displaystyle Y \cap X$  
    $\displaystyle X \cup Y$ $\displaystyle =$ $\displaystyle Y \cup X$  

  3. proprietà di assorbimento
    $\displaystyle X \cup (X \cap Y)$ $\displaystyle =$ $\displaystyle X$  
    $\displaystyle X \cap (X \cup Y)$ $\displaystyle =$ $\displaystyle X$  

  4. proprietà distributiva dell'intersezione rispetto all'unione e dell'unione rispetto all'intersezione
    $\displaystyle X \cap (Y \cup Z)$ $\displaystyle =$ $\displaystyle (X \cap Y) \cup (X \cap Z)$  
    $\displaystyle X \cup (Y \cap Z)$ $\displaystyle =$ $\displaystyle (X \cup Y) \cap (X \cup Z)$  

  5. leggi di de Morgan
    $\displaystyle X \setminus (Y \cup Z)$ $\displaystyle =$ $\displaystyle (X \setminus Y) \cap (X \setminus Z)$  
    $\displaystyle X \setminus (Y \cap Z)$ $\displaystyle =$ $\displaystyle (X \setminus Y) \cup (X \setminus Z)$  

  6. $ X \setminus ( X \setminus Y ) = X \cap Y$
  7. se $ Y\subseteq X$ allora $ \complement_X\complement_X Y = Y$.

Soluzione

Esercizio 1.4   Siano $ X$, $ Y$, $ Z$ insiemi, si provino le seguenti:
  1. $ X\bigtriangleup (Y \bigtriangleup Z ) = (X \bigtriangleup Y)\bigtriangleup Z$
  2. $ X\cap(Y \bigtriangleup Z) = (X\cap Y)\bigtriangleup (X\cap Z)$

Soluzione


Relazioni, funzioni parziali e funzioni totali

Definizione 1.9   Siano $ X$ e $ Y$ insiemi si dice relazione tra $ X$ e $ Y$, un sottinsieme $ {\cal R}\subseteq X\times Y$. Se $ \cal R$ è una relazione si scriverà anche $ x{\cal R}y$ come sinonimo di $ (x,y)\in {\cal R}$.

Una relazione tra $ X$ e se stesso, si dirà anche una relazione binaria su $ X$.

Definizione 1.10   Una relazione $ f\subseteq X\times Y$ si dice una funzione parziale se per ogni $ x\in X$ esiste al più un $ y\in Y$ tale che $ (x,y)\in f$. In simboli:

$\displaystyle \forall x\in X ((x,y)\in f$    e $\displaystyle (x,y')\in f ) \Rightarrow y=y'
$

Si scriverà $ f:X\rightharpoonup Y$ per dire che $ f$ è una funzione parziale da $ X$ a $ Y$ e in tal caso si scriverà anche $ y=f(x)$ come sinonimo di $ (x,y)\in f$.

L'insieme $ \{x\in X\mid \exists y\in Y:y=f(x)\}$ è detto il dominio di $ f$ e si denota con $ \mathop{\rm dom}\nolimits (f)$.

L'insieme $ \{y\in Y\mid \exists x\in \mathop{\rm dom}\nolimits (f):y=f(x)\}$ è detto l'immagine di $ f$ e si denota con $ \mathop{\rm im}\nolimits (f)$.

Una funzione parziale $ f:X\rightharpoonup Y$ si dice funzione totale o semplicemente funzione se $ \mathop{\rm dom}\nolimits (f)=X$, in tal caso si scrive $ f:X\to
Y$.

Si denota $ Y^X$ l'insieme di tutte le funzioni (totali) da $ X$ a $ Y$, ossia $ Y^X=\{ f:X\to Y\}$.

Osservazione 1.11   Una funzione parziale può essere pensata come ``una legge ben definita'' che ad ogni elemento $ x\in\mathop{\rm dom}\nolimits (f)$ associa l'unico elemento $ y\in Y$ tale che $ (x,y)\in f$, questo elemento si denota con $ f(x)$. Con questa interpretazione, si dà senso proprio all'uguale contenuto nella scrittura $ y=f(x)$, scrittura che quindi è equivalente a $ (x,y)\in f$. In questa accezione (legge che associa ad un elemento un altro elemento) verranno generalmente usate le funzioni.

Esercizio 1.5   Siano $ f,g \in Y^X$ due funzioni da $ X$ in $ Y$. Si provi che $ f=g$ se e solo se $ f(x)=g(x)$ per ogni $ x\in X$.
Soluzione

Esempio 1.12   Se $ X$ è un insieme $ {\rm id}_X=\{(x_1,x_2)\in X\times X\mid x_1=x_2\}$ è una funzione, che viene chiamata l'identità di $ X$. In altri termini $ {\rm id}_X(x)=x$ per ogni $ x\in X$.

Esempio 1.13   Se $ f:X\to
Y$ è una funzione e $ A\subseteq X$, allora $ f\cap (A
\times Y)$ è anch'essa una funzione, che si denota con $ \setbox\restrictbox=\hbox{$\hbox{$f$}_{A}$}\setbox0\hbox{$f$} {{f} \vrule wid...
...ictbox
depth\dp\restrictbox  \hbox{\vrule depth\dp0 height \ht0 width0pt}_{A}}$ e viene chiamata restrizione di $ f$ ad $ A$.

Esempio 1.14   Se $ f:A \to Y$ e $ g:B\to Y$ sono funzioni, non è detto che l'unione $ f \cup g \subseteq (A\cup B) \times Y$, sia ancora una funzione. In effetti, dato che $ ((A\setminus B) \times Y) \cap g
=\varnothing $, se $ x\in A\setminus B$ allora esiste un unico $ y\in Y$ tale $ (x,y)\in f\cup g$ e precisamente quello tale che $ (x,y)\in f$. Analogamente se $ x\in B\setminus A$. Se invece $ x\in A\cap B$ potrebbero esisterne un unico $ y_1$ tale che $ (x,y_1(\in f$ ed esiste un unico $ y_2$ tale che $ (x,y_2)\in g$, quindi affinché $ f\cup g$ sia una funzione è necessario che per ogni $ x\in A\cap B$ questi due elementi coincidano, in altre parole è necessario che $ \restriction{f}{a\cap B}=\restriction{g}{a\cap B}$.

Esercizio 1.6   Se $ X$ è un insieme, come sono fatti $ X^\varnothing $ e $ \varnothing ^X$?
Soluzione

Definizione 1.15   Siano $ f:X\rightharpoonup Y$ e $ g:Y\rightharpoonup Z$ si chiama composizione di $ f$ e $ g$ la relazione tra $ X$ e $ Z$ definita da

$\displaystyle g\circ f = \{(x,z)\mid \exists y\in Y : y=f(x)$    e $\displaystyle z=g(y)\}
$

Proposizione 1.16   Se $ f:X\rightharpoonup Y$ e $ g:Y\rightharpoonup Z$ allora $ g\circ f:X\rightharpoonup Z$. Se $ f:X\to
Y$ e $ g:Y\to Z$ allora $ g\circ f:X\to Z$.

Dimostrazione. Per provare il primo punto, dobbiamo mostrare che se $ (x,z),(x,z')\in g\circ f$ allora $ z=z'$. Per definizione di $ g\circ
f$ esiste $ y\in Y$ tale che $ y=f(x)$ e $ z=g(y)$ ed esiste un $ y'\in Y$ tale che $ y'=f(x)$ e $ z=g(y')$. Ma allora, dato che $ f$ è una funzione parziali, $ y=y'$, e quindi, dato che anche $ g$ è una funzione parziale $ z=z')$.

Se $ f$ e $ g$ sono funzioni totali, sono in particolare delle funzioni parziali e quindi, per quanto appena mostrato, $ g\circ
f$ è una funzione parziale. Dobbiamo provare che per ogni $ x\in X$ esiste uno $ z\in Z$ tale che $ z=g\circ f(x)$. Sia $ x\in X$, dato che $ f$ `e una funzione totale, esiste $ y\in Y$ tale che $ y=f(x)$, dato che anche $ g$ è totale esiste allora $ z\in Z$ tale che $ z=g(y)$, ma questo significa che $ (x,z)\in g\circ f$, ovvero $ z=g\circ f(x)$.     $ \square$

Osservazione 1.17   Con l'interpretazione data nell'osservazione 1.11 si ha allora che $ g\circ f(x)=g(f(x))$.

Definizione 1.18   Sia $ f:X\to
Y$ ed $ A\subseteq X$, si chiamo immagine di $ A$ tramite $ f$ l'insieme:

$\displaystyle f(A)=\{ y \in Y\mid \exists x\in A : y=f(x)\}=\{ f(x)\mid x\in A \}.
$

Definizione 1.19   Sia $ f:X\to
Y$ ed $ A\subseteq Y$, si chiamo immagine inversa di $ A$ tramite $ f$ l'insieme:

$\displaystyle f^{-1}(A)=\{ x \in X\mid f(x)\in A\}.
$

Definizione 1.20   Una funzione $ f:X\to
Y$ si dice:

Proposizione 1.21   Sia $ f:X\to
Y$ una bigezione, allora esiste un'unica funzione $ g:Y\to X$ tale che $ f\circ g= {\rm id}_Y$ e $ g\circ f= {\rm id}_X$. Tale funzione si chiama inversa di $ f$ e si denota con $ f^{-1}$.

Dimostrazione. Dato $ y\in Y$ esiste un unico $ x\in X$ tale che $ f(x)=y$ (esiste perché $ f$ è surgettiva, è unico perché è iniettiva); chiamiamo $ g(y)$ tale elemento. È allora evidente che $ f(g(y))=y$ per ogni $ y\in Y$. D'altra parte $ f(g(f(x)))=f(x)$ per ogni $ x\in X$ (applico la relazione precedente con $ x=f(x)$), e quindi per l'iniettività di $ f$ si ha che $ g(f(x))=x$. È chiaro che tale funzione è l'unica possibile con le proprietà richieste.     $ \square$

Osservazione 1.22   Si osservi che rispetto alla notazione insiemistica di funzione si ha che $ f^{-1}=\{(y,x)\in Y\times X\mid (x,y)\in f\}$.

Il seguente esercizio inverte il risultato della proposizione precedente.

Esercizio 1.7   Sia $ f:X\to
Y$ e si supponga che esista una funzione $ g:Y\to X$ tale che $ g\circ f= {\rm id}_X$ e $ f\circ g= {\rm id}_Y$. Si provi che allora $ f$ è bigettiva.
Soluzione

Esercizio 1.8   Perché se $ X$ e $ Y$ sono insiemi allora anche $ Y^X$ è un insieme?
Soluzione

Esercizio 1.9   Siano $ f:X\rightharpoonup Y$ e $ g:Y\rightharpoonup Z$, si determini $ \mathop{\rm dom}\nolimits (g\circ f)$.
Soluzione

Esercizio 1.10   Siano $ f:X\to
Y$ e $ g:Y\to Z$ si provi che:
Soluzione

Esercizio 1.11   Siano $ X,Y,I$ insiemi, $ f:X\to
Y$ e $ A_i\subseteq Y$ per ogni $ i\in I$. Si provi che

$\displaystyle f^{-1}(\bigcap_{i\in I} A_i)=\bigcap_{i\in I} f^{-1}(A_i)
\qquad\qquad
f^{-1}(\bigcup_{i\in I} A_i)=\bigcup_{i\in I} f^{-1}(A_i)
$


Soluzione

Esercizio 1.12   Siano $ X,Y,I$ insiemi, $ f:X\to
Y$ e $ A_i\subseteq X$ per ogni $ i\in I$. Si provi che

$\displaystyle f(\bigcap_{i\in I} A_i)=\bigcap_{i\in I} f(A_i)
\qquad\qquad
f(\bigcup_{i\in I} A_i)\subseteq \bigcup_{i\in I} f(A_i)
$

Si provi che in generale nella seconda delle due non può valere l'uguaglianza.
Soluzione


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Domenico Luminati 2004-03-18