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Lezione 23


Il lemma di Zorn

Definizione 23.1   Sia $ X$ un insieme e sia $ \preccurlyeq$ un ordinamento parziale su $ X$. Diremo che $ x_0\in X$ è un maggiorante di $ Y\subseteq X$ se e solo se $ y
\preccurlyeq x_0$ per ogni $ y\in Y$.

Diremo che $ Y\subseteq X$ è una catena se è totalmente ordinato da $ \preccurlyeq$, ossia se

$\displaystyle \forall y_1,y_2\in Y \quad y_1\preccurlyeq y_2$    o $\displaystyle y_2\preccurlyeq y_1
$

Un elemento $ x_0\in X$ sarà detto massimale se

$\displaystyle \forall x \in X\quad x_0 \preccurlyeq x \Rightarrow x=x_0
$

ossia non esiste in $ X$ niente di strettamente più grande di $ x_0$.

Osservazione 23.2   Si osservi che essere massimale non implica massimo, ($ x_0$ è massimo se $ x\preccurlyeq x_0$ per ogni $ x\in X$). Potrebbero infatti esserci elementi massimali diversi ma non confrontabili tra loro. Si consideri ad esempio l'ordinamento $ \to ^*$ sui vertici dell'albero radicato $ (T,r)$ essendo $ V(T)=\{r,a,b\}$ e $ E(T)=\{\{r,a\},\{r,b\}\}$ (vedi figura 14). Evidentemente $ a$ e $ b$ sono entrambi massimali, ma non $ a\not\to^* b$ e $ b \not\to^* a$.
Figura 14: L'albero dell'esempio 23.2
\begin{figure}\begin{center}
\psfig{file=maxTr.ps,width=3.5 cm} \end{center} \end{figure}

Enunciamo ora un teorema di cui omettiamo la dimostrazione, ma che è uno degli strumenti più potenti per dimostrare l'esistenza di ``oggetti'' che sono in qualche senso più grandi possibili. Daremo subito nel seguito un'applicazione di tale teorema.

Teorema 23.3 (Lemma di Zorn)   Sia $ X$ un insieme non vuoto e sia $ \preccurlyeq$ un ordinamento parziale su $ X$. Se ogni catena di $ X$ ammetta un maggiorante, allora $ X$ ha elementi massimali (se per ogni catena $ Y\subseteq X$ esiste $ x\in X$ maggiorante di $ Y$, allora esiste $ x_0\in X$ massimale).

L'unica osservazione che facciamo sulla dimostrazione di questo teorema, è che essa usa im modo sostanziale l'assioma della scelta, anzi si può dimostrare che il lemma di Zorn è equivalente all'assioma della scelta. Si osservi che come l'assioma della scelta anche il lemma di Zorn ha una natura non costruttiva: garantisce l'esistenza di elementi massimali, ma non dà alcuna ``ricetta'' per individuarli.

Esistenza di alberi generatori: il caso infinito

Teorema 23.4   Sia $ G$ un grafo connesso non vuoto. Allora $ G$ ha un albero generatore.

Dimostrazione.  Consideriamo l'insieme

$\displaystyle {\cal T}=\{T\mid T$ è un albero sottografo di $\displaystyle G\}
$

Chiaramente $ {\cal T}\ne\varnothing $, dato che se $ v$ è un vertice di $ G$, allora il grafo $ (\{v\},\varnothing )\in{\cal T}$.

Definiamo la relazione $ \preccurlyeq$ su $ {\cal T}$, ponendo per ogni $ T_1,T_2\in{\cal T}$

$\displaystyle T_1\preccurlyeq T_2 \iff T_1$    è sottografo di $\displaystyle T_2
$

ovvero

$\displaystyle T_1\preccurlyeq T_2 \iff V(T_1)\subseteq V(T_2)$    e $\displaystyle E(T_1)\subseteq E(T_2)
$

Chiaramente $ \preccurlyeq$ è un ordinamento parziale su $ {\cal T}$.

Proviamo che tale ordinamento verifica le ipotesi del lemma di Zorn. Sia $ {\cal S}\subset {\cal T}$ una catena e proviamo che ha un maggiorante. Poniamo

$\displaystyle \overline{S} = \Big(\bigcup_{T\in{\cal S}} V(T),\bigcup_{T\in{\cal S}} E(T)\Big)
$

Chiaramente, se $ \overline{S}\in {\cal T}$ allora è un maggiorante, dato che se $ S\in {\cal S}$, allora
$\displaystyle V(S)$ $\displaystyle \subseteq$ $\displaystyle \bigcup_{T\in{\cal S}} V(T) = V(\overline{S})$  
$\displaystyle E(S)$ $\displaystyle \subseteq$ $\displaystyle \bigcup_{T\in{\cal S}} E(T) = E(\overline{S})$  

ossia $ S \preccurlyeq \overline{S}$.

Proviamo nell'ordine che $ \overline{S}$ è un grafo, che è un sottografo di $ G$, che è connesso e che non ha cicli.

$ \overline{S}$ è un grafo. Se $ e \in E(\overline{S})$ allora esiste $ S\in {\cal S}$ tale che $ e\in E(S)$. Dato che $ S$ è un grafo allora $ E(S)\subseteq{V(S) \choose 2}$, e dato che $ V(S)\subseteq V(\overline{S})$ allora $ {V(S) \choose 2}\subseteq {V(\overline{S}) \choose 2}$. Quindi $ e\in
{V(\overline{S}) \choose 2}$, e per l'arbitrarietà di $ e \in E(\overline{S})$ si ha che $ E(\overline{S})\subseteq {V(\overline{S}) \choose 2}$.

$ \overline{S}$ è un sottografo di $ G$. Dato che ogni $ S$ è sottografo di $ G$, si ha che per ogni $ T\in{\cal S}$ si ha che $ V(T)\subseteq V(G)$ e $ E(T)\subseteq E(G)$, da cui segue immediatamente che $ V(\overline{S})=\bigcup_{T\in
{\cal S}}V(T)\subseteq V(G)$ $ E(\overline{S})=\bigcup_{T\in {\cal S}}E(T)\subseteq E(G)$.

$ \overline{S}$ è connesso. Siano $ v,w\in V(\overline{S})$, allora esistono $ T_1,T_2\in {\cal S}$ tali che $ u\in V(T_1)$ e $ w\in V(T_2)$. Dato che $ {\cal S}$ è totalmente ordinato da $ \preccurlyeq$ uno tra $ T_1$ e $ T_2$ è più grande dell'altro. Supponiamo che sia $ T_1\preccurlyeq T_2$. Aallora $ V(T_1)\subseteq
V(T_2)$ e quindi $ v,w\in V(T_2)$. Dato che $ T_2$ è un albero, esiste un cammino in $ T_2$ che congiunge $ v$ a $ w$, sia questo $ (v=v_0,v_1,\dots,v_k=w)$. Tale cammino è un cammino anche in $ \overline{S}$ dato che per ogni $ i$ si ha che $ v_i\in V(T_2)\subseteq V(\overline{S})$ e $ \{v_i,v_{i+1}\}\in E(T_2)\subseteq
E(\overline{S})$.

$ \overline{S}$ non ha cicli. Supponiamo per assurdo che $ \overline{S}$ abbia un ciclo $ (v_0,v_1,\dots,v_k=v_0)$. Per ogni $ i$ $ v_i\in V(\overline{S}$, quindi esiste un $ T_i\in {\cal S}$ tale che $ v_i\in V(T_i)$. Usando iterativamente il fatto che a due a due i $ T_i$ sono uno più grande dell'altro, se ne trova uno che è più grande di tutti gli altri, ossia esiste $ j$ tale che $ T_i\preccurlyeq T_j$ per ogni $ i$. In modo analogo per ogni lato $ \{v_i,v_{i+1}\}\in E(\overline{S})$ e quindi per ogni $ i$ esiste un $ S_i\in{\cal S}$ tale che $ \{v_i,v_{i+1}\}\in E(S_i)$. In modo analogo a quanto fatto sopra si trova un $ h$ tale che $ S_i\preccurlyeq S_h$ per ogni $ i$. Detto infine $ U$ il più grande tra $ S_h$ e $ T_j$ si ha che per ogni $ i$ si ha che

$\displaystyle T_i \preccurlyeq U$ $\displaystyle \Rightarrow$ $\displaystyle V(T_i)\subseteq V(U) \Rightarrow v_i\in V(U)$  
$\displaystyle S_i \preccurlyeq U$ $\displaystyle \Rightarrow$ $\displaystyle V(S_i)\subseteq V(U) \Rightarrow \{v_i,v_{i+1}\}\in
E(U)$  

Ma allora $ (v_0,v_1,\dots,v_k=v_0)$ sarebbe un ciclo in $ U$, ma ciò è assurdo dato che $ U$ è un albero.

Siamo allora nelle ipotesi per applicare il lemma di Zorn. Sia allora $ T\in {\cal T}$ un elemento massimale. Quindi $ T$ è un albero che è un sottografo di $ G$, massimale rispetto all'ordinamento $ \preccurlyeq$. Proviamo che $ V(T)=V(G)$. Per assurdo, sia $ v\in V(G)$ ma $ v\notin V(T)$. Dato che $ G$ è connesso (è qui che si usa la connessione di $ G$), preso $ w\in V(T)$ esiste un cammino $ (v=v_0,\dots,v_k=w)$, sia allora $ i$ tale che $ v_i\notin V(T)$ e $ v_{i+1}\in V(T)$. Allora il grafo $ T'=\Big(V(T)\cup\{v_{i+1}\},E\cup\big\{\{V_i,v_{i+1}\}\big\}\Big)$ sarebbe ancora un elemento di $ {\cal T}$, sarebbe diverso da $ T$ e $ T \preccurlyeq T'$, che è contro la massimalità di $ T$.     $ \square$

Esercizio 23.1   Sia $ \{G_i\}_{i\in I}$ un insieme di grafi, e si ponga
$\displaystyle \bigcup_{i\in I} G_i$ $\displaystyle =$ $\displaystyle \Big( \bigcup_{i\in I}V(G_i), \bigcup_{i\in I}E(G_i)\Big)$  
$\displaystyle \bigcap_{i\in I} G_i$ $\displaystyle =$ $\displaystyle \Big( \bigcap_{i\in I}V(G_i), \bigcap_{i\in I}E(G_i)\Big)$  

Si provi che $ \bigcup_{i\in I} G_i$ e $ \bigcap_{i\in I} G_i$ sono grafi.

Si provi inoltre che se i $ G_i$ sono tutti connessi e $ V(G_i)\cap V(G_j)\ne\varnothing $ per ogni $ i,j\in I$ allora $ \bigcup_{i\in I} G_i$ è connesso.

Resta vero l'enunciato precedente se si sostituisce la parola connesso con $ 2$-connesso? In caso di risposta negativa si determini l'ipotesi giusta affinché lo sia.
Soluzione


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Domenico Luminati 2004-03-18