Dim.
Per definizione di
,
dati
e
,
si ha che
se e solo se
.
Ma allora le due relazioni
date dal lemma precedente possono
essere riscritte
Proviamo ora che
porta l'identità di R nell'identità di
,
ossia che
.
Infatti se
allora
quindi
, ossia
.
è iniettivo. Supponiamo che
,
allora, dato che
è un morfismo di anelli con identità,
.
Allora 1+r è invertibile, altrimenti
esisterebbe un ideale massimale che lo contiene. Ma allora per
l'esercizio 22.3 1+r=1 e quindi r=0.
Proviamo l'ultima parte dell teorema. Dato che R è finito, anche
lo è e quindi anche tutti i suoi sottoinsiemi lo sono. Sia allora
e proviamo per induzione sul numero di elementi di X che
allora esiste
tale che
.
Se X ha 0 elementi, allora
e
.
Supponiamo che X abbia un solo elemento, ossia
.
Dato che R è finito
è finito (e non vuoto
perché
), sia
.
Consideriamo
il prodotto di tali
xi. Usando il lemma 22.8, si ha
quindi
.
D'altra parte se
e
allora
(altrimenti non sarebbe massimale) e quindi esiste i tale
che
.
Dato che N è un ideale,
e
quindi
.
Pertanto
.
Supponiamo ora che X abbia n+1 elementi, allora possiamo scrivere
con
e Z costituito da un solo elemento. Allora Yha n elementi, per ipotesi di induzione esiste r tale che
e per
il caso n=1 esiste r' tale che
.
Ma allora
Sia X un insieme, allora la relazione di inclusione
è un
ordinamento sull'insieme delle sue parti
.
La relazione
è un ordinamento parziale sull'insieme
dei numeri naturali.
a è massimo di X se: | ![]() ![]() |
a è minimo di X se: | ![]() ![]() |
a è maggiorante di Y se: | ![]() ![]() |
a è minorante di Y se: | ![]() ![]() |
a è estremo superiore di Y se: | a è minimo dei maggioranti di Y |
(i.e. ![]() ![]() |
|
a è estremo inferiore di Y se: | a è massimo dei minoranti di Y |
(i.e. ![]() ![]() |
|
a è massimale: |
![]() |
a è minimale: |
![]() |
Dim. Diamo due dimostrazioni di questo fatto.
Prima dimostrazione. La relazione è riflessiva. Infatti se
allora, poicé R è booleano, a=aa e quindi
.
La relazione è antisimmetrica. Se
e
allora, per definizione di
,
a=ab e b=ba. Dato che R è
commutativo, ab=ba e quindi
a=b.
La relazione è transitiva. Se
e
allora
a=ab e b=bc. Sostituiendo la seconda nella prima si ha allora che a=abced usando di nuovo la prima abc=ac e quindi a=ac, ossia
.
Seconda dimostrazione. Sia
il morfismo del teorema di
rappresentazione. Allora, dato che
è iniettivo, si ha:
Nel seguito, quando parleremo di ordinamento di un anello booleano, ci riferiremo sempre a quello definito dalla precedente proprsizione.