Soluzione dell'esercizio 1.10 Siano
e
due bigezioni, allora l'applicazione
definita da
Per la seconda parte si osservi innanzitutto che
e che
e che quindi per l'esercizio precedente,
Soluzione dell'esercizio 1.11 Procediamo per induzione su n. Se n=1 non c'è nulla da
dimostrare. Supponiamo la tesi vera per n, usando l'associatività
dell'unione si ha
Soluzione dell'esercizio 2.1 Se una tale g esiste, f è surgettiva, dato che per ogni si ha che f(g(y))=y.
Viceversa, supponiamo che f sia surgettiva, allora per ogni , per l'assioma di scelta, esiste una funzione di scelta, , tale che per ogni , ma ciò significa che f(g(y))=y per ogni , ossia che g è una inversa destra di f.
Soluzione dell'esercizio 2.2 Se una tale g esiste allora f deve necessariamente essere iniettiva, infatti
se
f(x1)=f(x2) allora
x1=g(f(x1))=g(f(x2))x2.
Viceversa, supponiamo che f sia iniettiva. Allora per ogni
esiste
un unico
tale che f(xy)=y. Preso un arbitrario
definiamo
ponendo
Soluzione dell'esercizio 2.4 A partire dagli Xm costruiamo dei nuovi insiemi, ponendo
Soluzione dell'esercizio 2.5 Come nell'esercizio precedente, poniamo
Soluzione dell'esercizio 3.3 La funzione
definita da
è una bigezione.
Soluzione dell'esercizio 3.4 Osserviamo che X-Y non può essere né finito né numerabile, altrimenti
sarebbe numerabile. Ma allora X-Ycontiene un
sottinsieme, Y', numerabile. Dato che Y e Y' sono entrambi numerabili, la
loro unione è numerabile, sia quindi
una
bigezione e si definisca
ponendo:
Soluzione dell'esercizio 3.5 Per ogni
sia
.
Chiaramente
.
Proviamo che
per ogni .
Procediamo per induzione su k. Se k=1 allora l'applicazione
è una bigezione
.
Supponiamo che Fk sia numerabile, allora per
ogni
sia
.
per ogni Al'insieme
Fk+1(A) è numerabile, in quanto in bigezione con
,
inoltre
è numerabile in quanto
unione di una famiglia numerabile di insiemi numerabili.
Soluzione dell'esercizio 5.3 Si osservi che se X è un insieme con n elementi, allora
Soluzione dell'esercizio 6.1 Procediamo per induzione su k. Se k=1 non c'è nulla da
dimostrare. Supponiamo che la tesi sia vera per k e supponiamo che
,
ossia
.
Per il corollario 6.3, si ha che
oppure
.
Se si verifica la seconda
eventualità abbiamo finito, altrimenti, per ipotesi di induzione esiste
tale che
,
e quindi si conclude.
Soluzione dell'esercizio 6.4 Chiaramente
è un divisore comune a n e
m. Inoltre se c è un divisore comune non può avere fattori primi
diversi dai pi, quindi
.
Dal fatto che
segue allora che
e dal fatto che
segue che
per ogni i, e quindi
.
La formula per il m.c.m. segue allora dal fatto che , e che per ogni coppia di numeri reali si ha che .
Soluzione dell'esercizio 9.2 Osserviamo che
se e solo se
o
,
ma i
numeri più piccoli di pq che sono divisibili per p sono p,
,
quelli che sono divisibili per q sono invece q,
e quindi i
numeri più piccoli di pq e non coprimi con pq sono p+q-1. Quindi
.
Soluzione dell'esercizio 9.3
da cui
.
Quindi
p e q sono determinati dal sistema di equazioni
Soluzione dell'esercizio 14.5 La colorazione dei lati data in figura 13
Soluzione dell'esercizio 14.8 Se identifichiamo la lettera a con il numero 0 e la b con l'1, si
ottiene una identificazione delle parole con le coordinate dei vertici del cubo
di
dato da
.
Inoltre due vertici di tale
cubo sono congiunti da uno spigolo se solo se differiscono esattamente per una
coordinata. L'identificazione data è quindi un isomorfismo di grafi tra G e
G'.
Soluzione dell'esercizio 19.7 Procediamo per induzione sul numero dei lati. Se
il grafo ha un
solo vertice e quindi è lui stesso un albero.
Supponiamo che , allora s. Se per ogni , G-e è sconnesso, allora per la terza delle proprietà che caratterizzano gli alberi, si ha che G è un albero. Se invece esiste un e tale che G-e è connesso, allora, avendo un lato in meno di G, per ipotesi di induzione G-e ha un per sottografo un albero che contiene tutti i suoi vertici (e quindi tutti i vertici di G). Chiaramente questo sottografo è sottografo anche di G.
Soluzione dell'esercizio 19.8 Sia T un albero generatore di G. Chiaramente
e
dato che T è un sottografo di G allora
e
quindi, usando la formula che lega il numero di lati con il numero dei
vertici di un grafo, si ha
Soluzione dell'esercizio 20.2 Si definisce passeggiata diretta una successione finita di vertici
tali che
per ogni i. Una passeggiata
diretta si dirà un cammino diretto se e solo se i vertici v1 sono a due a
due distinti, una passeggiata diretta si dirà un ciclo diretto se e solo se i
vertici sono a due a due distinti a parte il primo e l'ultimo che coincidono.
Proviamo che se due vertici sono congiungibili da una passeggiata diretta, allora sono congiungibili da un cammino diretto. Siano v, e sia una passeggiata diretta di lunghezza minima che congiunge v e w e proviamo che P è un cammino diretto. Infatti se per assurdo vi=vj con i<j allora sarebbe ancora una passeggiata diretta tra v e w, ma ciò è in contraddizione con il fatto che P sia di lunghezza minima.
La riflessività è ovvia (basta prendere cammini di lunghezza 0, e la transitività, come nel caso dei grafi, si prova congiungendo due passeggiate.
L'essere congiungibili da un cammino diretto non è una relazione d'equivalenza. Basta considerare il seguente esempio: e . 0 è congiungibile a 1 ma non il viceversa.
Soluzione dell'esercizio 20.3
se e solo se esiste
tale che
e
e quest'ultima è vera se e solo se esiste
tale
che
e
.
In definitiva